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- Iscritto il: 02/11/2015, 10:06
In una conferenza stampa indetta dal Calcio Foggia 1920, il presidente rossonero Nicola Canonico, insieme al direttore sportivo Piergiuseppe Sapio, ha spiegato la situazione intorno alle dimissioni del tecnico Fabio Gallo, avvenute poche ore fa. Il numero uno della società dauna ha rilasciato dichiarazioni dure e dirette: “Gallo è venuto meno a degli accordi contrattuali, avevamo trovato l’intesa per il rinnovo, che sarebbe stato automatico a patto di un posizionamento tra le prime 5 in campionato. Tramite il suo procuratore, ha raddoppiato la richiesta economica, noi avremmo voluto rimandare ogni discorso alla fine della stagione. Un uomo che va via senza salutare il gruppo squadra non è un professionista, ma per me non ci sono problemi. Chi vuole andare via da Foggia è libero di farlo, salvo Boscaglia non abbiamo esonerato nessuno, allo stesso tempo però non tratteniamo chi non si trova bene con noi. Programmazione? Ci spieghi il suo punto di vista, abbiamo soltanto quattro prestiti, il resto sono tutti giocatori di proprietà, cos’altro dovremmo fare per programmare se non mantenere i calciatori più importanti?. Prima di arrivare qui Gallo era in Azerbaigian a fare il vice, a ‘mettere i cinesini in mezzo al campo’. non di certo ad allenare una squadra importante. Non ha mai vinto nulla, gli è stato attribuito un valore superiore alla realtà. I fatti sono legati ad un discorso economico ed egoistico, non ho bisogno di questa gente. Non possiamo essere ostaggi di un allenatore.”
Qualche segnale velato l’ex tecnico lo aveva però già mandato nelle ultime settimane: “I nostri rapporti si sono incrinati durante il mercato invernale, io e Gallo abbiamo litigato per l’acquisto di Vacca. Al direttore Sapio va dato il merito di aver acquistato un calciatore che non ha bisogno di presentazione, non so come si possa mettere in dubbio il suo valore. Gallo ha condiviso tutte le altre scelte. A sinistra avevamo Nicolao, prima di mandarlo via gli ho chiesto se ne fosse sicuro, mi ha risposto di sì. Si tratta di un organico così importante che avrebbe avuto qualche difficoltà nel gestirlo, è mancato di personalità. Abbiamo preso gente importante come Kontek e Beretta, lui mi ha chiesto un certo Vono: deve sapere che abbiamo 18 anni di calcio sulle spalle, sappiamo riconoscere gli elementi validi o i ‘pacchi’. Ad Alessandria la squadra non ha reso, la Juventus Next Gen non è certo una squadra fenomenale. Il presidente è il datore di lavoro di tutti, l’allenatore è chiamato ad allenare, nel calcio ci sono dei ruoli che vanno rispettati. Se un allenatore vuole fare anche il direttore sportivo, dovrebbe chiedere al club questa possibilità, con Gallo non c’era questa condizione. È stato bravo a rimettere in piedi il gruppo che ha trovato, anche grazie al suo staff che è rimasto a differenza sua, è scappato. Voglio ringraziare i ragazzi per ciò che fanno, siamo di nuovo in piedi grazie a loro”.
Questo è il classico esempio di presidente padre e padrone.......quello che aizza la piazza contro un tecnico o un giocatore ...e poi chissà gli incendiano la macchina.
Spezia è un'oasi felice.
Qualche segnale velato l’ex tecnico lo aveva però già mandato nelle ultime settimane: “I nostri rapporti si sono incrinati durante il mercato invernale, io e Gallo abbiamo litigato per l’acquisto di Vacca. Al direttore Sapio va dato il merito di aver acquistato un calciatore che non ha bisogno di presentazione, non so come si possa mettere in dubbio il suo valore. Gallo ha condiviso tutte le altre scelte. A sinistra avevamo Nicolao, prima di mandarlo via gli ho chiesto se ne fosse sicuro, mi ha risposto di sì. Si tratta di un organico così importante che avrebbe avuto qualche difficoltà nel gestirlo, è mancato di personalità. Abbiamo preso gente importante come Kontek e Beretta, lui mi ha chiesto un certo Vono: deve sapere che abbiamo 18 anni di calcio sulle spalle, sappiamo riconoscere gli elementi validi o i ‘pacchi’. Ad Alessandria la squadra non ha reso, la Juventus Next Gen non è certo una squadra fenomenale. Il presidente è il datore di lavoro di tutti, l’allenatore è chiamato ad allenare, nel calcio ci sono dei ruoli che vanno rispettati. Se un allenatore vuole fare anche il direttore sportivo, dovrebbe chiedere al club questa possibilità, con Gallo non c’era questa condizione. È stato bravo a rimettere in piedi il gruppo che ha trovato, anche grazie al suo staff che è rimasto a differenza sua, è scappato. Voglio ringraziare i ragazzi per ciò che fanno, siamo di nuovo in piedi grazie a loro”.
Questo è il classico esempio di presidente padre e padrone.......quello che aizza la piazza contro un tecnico o un giocatore ...e poi chissà gli incendiano la macchina.
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