A noi superlega o no cambia niente.
La serie B è oro colato. Cerchiamo di mantenerla.
Abbiamo visto 3 anni di serie A.
Va bene così
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Dirigente
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Nel 1992, alla scomparsa di Luigi Campedelli di cui era consigliere personale, il nuovo presidente Luca Campedelli lo promuove a direttore sportivo del Chievo. Nel corso degli anni Sartori si impone come uno dei migliori dirigenti sportivi italiani, riuscendo frequentemente ad acquistare giocatori poi rivelatisi fondamentali per la squadra, pur non avendo a disposizione cifre faraoniche; punta inoltre più volte su giocatori dati per finiti o in declino (Corini, Corradi, Perrotta, Marchegiani, Bierhoff) o giovani sconosciuti (Amauri, Barzagli, Legrottaglie, Constant), poi tutti rigenerati dall'ambiente clivense.
Insieme al presidente Campedelli e al tecnico Luigi Delneri, nei primi anni duemila è tra gli artefici del Miracolo Chievo[1] nato con la promozione in Serie A, a cui è seguita la presenza in pianta pressoché stabile del piccolo borgo veronese nella massima categoria nonché la partecipazione ai preliminari di Champions League, due partecipazioni alla Coppa UEFA e la vittoria di un Campionato Primavera. Il 7 luglio 2014, dopo oltre vent'anni nei quadri dirigenziali dei gialloblù, rassegna le proprie dimissioni dal club[3].
Il 1º agosto 2014 viene ingaggiato dall'Atalanta per ricoprire il ruolo di responsabile dell'area tecnica[4]. Contribuirà a due qualificazioni all’Europa League e a tre qualificazioni alla Champions raggiungendo i quarti di finale nel 2019-2020 oltre a due finali di Coppa Italia perse.
Il 31 maggio 2022 diviene responsabile dell'area tecnica del Bologna.[5]
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Nel 1992, alla scomparsa di Luigi Campedelli di cui era consigliere personale, il nuovo presidente Luca Campedelli lo promuove a direttore sportivo del Chievo. Nel corso degli anni Sartori si impone come uno dei migliori dirigenti sportivi italiani, riuscendo frequentemente ad acquistare giocatori poi rivelatisi fondamentali per la squadra, pur non avendo a disposizione cifre faraoniche; punta inoltre più volte su giocatori dati per finiti o in declino (Corini, Corradi, Perrotta, Marchegiani, Bierhoff) o giovani sconosciuti (Amauri, Barzagli, Legrottaglie, Constant), poi tutti rigenerati dall'ambiente clivense.
Insieme al presidente Campedelli e al tecnico Luigi Delneri, nei primi anni duemila è tra gli artefici del Miracolo Chievo[1] nato con la promozione in Serie A, a cui è seguita la presenza in pianta pressoché stabile del piccolo borgo veronese nella massima categoria nonché la partecipazione ai preliminari di Champions League, due partecipazioni alla Coppa UEFA e la vittoria di un Campionato Primavera. Il 7 luglio 2014, dopo oltre vent'anni nei quadri dirigenziali dei gialloblù, rassegna le proprie dimissioni dal club[3].
Il 1º agosto 2014 viene ingaggiato dall'Atalanta per ricoprire il ruolo di responsabile dell'area tecnica[4]. Contribuirà a due qualificazioni all’Europa League e a tre qualificazioni alla Champions raggiungendo i quarti di finale nel 2019-2020 oltre a due finali di Coppa Italia perse.
Il 31 maggio 2022 diviene responsabile dell'area tecnica del Bologna.[5]
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Questa proprietà merita applausi per essere riuscita nell'impresa di cacciare quello che diventerà uno dei migliori allenatori d'Europa pur avendolo sotto contratto per due anni e dopo una salvezza miracolosa ottenuta con 16 giocatori. Dopo di lui sono arrivati 3 scappati di casa che hanno fatto solo danni e sono costati oltre 2 mln.....ma per i fofofo Thiago aveva culo, era istrionico, troppo duro con i giocatori, chi ci aveva visto lungo a lasciare fuori squadra Nzola ? Bravi avanti così !!
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Lasciando alla magistratura i problemi di Silvan con Setti ( ), mi fa molto piacere apprendere dell'iniziativa delle due società per la partita di S. Stefano tra le aquile ed il Modena.
Una maglia celebrativa per l'occasione dedicata all'indimenticato Paolino Ponzo che, sia come calciatore ma soprattutto come uomo, ha lasciato un ricordo indelebile in entrambe le squadre.
Personalmente ho veramente più di un motivo che mi lega al calciatore e all'uomo Paolo, e quindi so già che vivrò questa partita "speciale" con ancora più trasporto del solito.
Una maglia celebrativa per l'occasione dedicata all'indimenticato Paolino Ponzo che, sia come calciatore ma soprattutto come uomo, ha lasciato un ricordo indelebile in entrambe le squadre.
Personalmente ho veramente più di un motivo che mi lega al calciatore e all'uomo Paolo, e quindi so già che vivrò questa partita "speciale" con ancora più trasporto del solito.